Bar Osteria storica di Lucino.
Quasi al confine con Cavenago, all’interno della cosiddetta ” valle dei sassi “, nel letto del torrente Vallone si trova la grande cascina Castellazzo che fu secondo taluni la residenza estiva della regina Teodolinda, sovrana dei Longobardi. Alcuni locali della cascina sono ancora denominati locanda di Teodolinda.
C.na Monastero, dove era stato usato come vasca per l’acqua da molto tempo. La vera provenienza è ignota, ma è probabile che sia stato rinvenuto nei dintorni
Casa colonica circondata da rustico, fienili, ricoveri per animali, e magazzini per il ricovero dei mezzi. All’interno le abitazioni.
Casa colonica caratterizzata come un lungo e solido parallelepipedo circondato da rustici, fienili e magazzini per il ricovero dei mezzi ed edifici per il ricovero animali All’interno le abitazioni.
Il fabbricato originario era parte di un’antica cascina lombarda, parzialmente demolita all’inizio degli anni ’70. Non è nota la data esatta di edificazione che comunque sembra ricadere alla fine del 1800
Quel che rimane (è andato quasi tutto disperso) si trova nella sezione numismatica del Museo del Castello Sforzesco
L’edificio è riferibile alla prima metà dell’Ottocento. La villa è segnalata su strada da un fronte continuo bugnato.
Il toponimo Villa Fornaci è legato alla presenza di numerose fornaci che utilizzavano i sassi del Brembo, frantumati e macinati nei frantoi di Cassano, e l’argilla delle terre asciutte.
L’edificio è riferibile alla seconda metà del Seicento quando fu residenza estiva di un governatore di Milano. La villa presenta uno schema planimetrico ad U aperto verso il Naviglio e giardino lungo la Padana.